(matite e inchiostro Gabriele Paoli)
Ho scritto un fumetto. L’ho sceneggiato. E ora, insieme a un editor e a due disegnatori professionisti, lo stiamo realizzando concretamente. Ciò che un anno fa rappresentava per me soltanto un sogno, da qualche mese è diventato realtà.
Un’esperienza fantastica e molto impegnativa, che sta scandendo gran parte del tempo libero in cui non lavoro. O meglio: in cui non mi dedico alle altre attività che costituiscono il mio fatturato mensile. Tutto è nato da una mia intuizione e, allo stesso tempo, da un mio desiderio: trasformare la vicenda di Pietro Vassena e del suo sommergibile C3, che ho raccontato in più video e attraverso le mie conferenze, in una graphic novel da sfogliare e leggere. Con un obiettivo preciso: portare la sua epopea al di fuori dei confini provinciali, perché l’impresa che l’inventore riuscì a compiere nel 1948 – raggiungere 412 metri sul fondo del Lago di Como, allora un record mondiale – merita di essere conosciuta in tutta Italia.
La voglia batte i freni inibitori
Così mi sono dato da fare e, vincendo l’atavica pigrizia “imprenditoriale” che mi contraddistingue – ma negli ultimi anni, lentamente, per fortuna sto cambiando pelle – sono andato alla ricerca di chi avrebbe potuto aiutarmi in questa idea. Non si trattava soltanto di scrivere un soggetto e proporlo agli editori, oppure a disegnatori per poi, insieme, cercare un editore (insomma: le vie tradizionali). Il mondo del fumetto (e non solo) è in profondo cambiamento, motivo per cui ho maturato una consapevolezza: se si vuole far partire un progetto ambizioso, in qualche modo una “scommessa”, non sempre le vie tradizionali sono funzionali. O forse non lo sono più.
Prima tappa: la Canottieri Lecco
Ho preso il coraggio sotto l’ascella (quando ancora l’estate non era arrivata…) e son0 andato a bussare alle porte della Canottieri Lecco, la società sportiva più antica e gloriosa della città in cui sono nato e in cui lavoro da sempre. E ho avuto due fortune (anche se forse, in questi casi, la fortuna non esiste): la prima, trovare un presidente gentiluomo, attento e innamorato della storia di Pietro Vassena, il quale proprio in Canottieri ha ambientato la fase di sperimentazione del C3, la partenza e l’arrivo dopo il record di Argegno; la seconda, essere conosciuto e stimato grazie a 25 anni di professione giornalistica e attenzione al mondo dello sport lecchese. Qualche volta, la bontà del tuo lavoro a quanto pare torna indietro.
Seconda tappa: la Scuola del fumetto
Il progetto è piaciuto e ho ricevuto piena disponibilità a sostenerlo. Ho così potuto pensare allo step successivo e ho contattato la Scuola del fumetto di Milano, con cui avevo già avuto modo di interloquire. Quando? Tempo fa ero andato alla ricerca, lupus in fabula, di disegnatori per altri miei progetti (perché qui i fumetti si vogliono fare sul serio, eh). Sono dunque entrati in scena Gabriele e Paolo, due bravissimi professionisti, scortati da Giuseppe, valente insegnante che ci sta facendo da editor. E la graphic novel, un passo alla volta, prende forma.
L’arte di “legare” le persone
La mia funzione non si è esaurita con la scrittura del soggetto e della sceneggiatura, che ha scandito l’estate, né con la revisione dei testi in cui sono attualmente impegnato. No. Mio compito è anche “legare” il tutto, coordinare il progetto editoriale, facendo leva su anni di esperienza in ambito giornalistico nei giornali cartacei. Sono andato inoltre alla ricerca di un distributore insieme alla tipografia che stamperà il lavoro finito, avendo deciso di sostenere in maniera indipendente la pubblicazione. Non manca molto, occorre soltanto attendere fiduciosi. Perché Vassena dovrà arrivare il più lontano possibile.
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